Riscaldamento Globale: verità o leggenda?

In questo Maggio “pazzarello”, dove le temperature sono precipitate ben al di sotto della media stagionale, imbiancando le Alpi e costringendo i viticoltori trentini a proteggere il loro raccolto con una spettacolare fiaccolata, il web sta esplodendo di meme sul riscaldamento globale.

Fiaccolata nelle vigne del Trentino – foto di Repubblica.it

Fa freddo quindi il riscaldamento globale non esiste.

Questo dicono.

Sembra una notizia presa da Lercio.it ma, in realtà, questo è il titolo apparso sulla prima pagina di Libero qualche giorno fa.

Semplice provocazione, come ormai ci ha abituato il quotidiano diretto da V. Feltri, o una visione completamente distorta della realtà?

Anche se siamo al 46º posto per quanto riguarda la libertà di stampa dietro a paesi come Trinidad e Tobago o il Burkina Faso(classifica qui), ognuno è libero di scrivere quello che vuole, ma in un’epoca così controversa come quella attuale non è sempre facile riuscire a fare una selezione tra le notizie vere e quelle finte(fake news).

Libero ha il diritto di scrivere quello che vuole, sono io che preferisco non avere niente a che fare con chi lo legge.

Negare il cambiamento climatico perché fa freddo è come pensare di vincere la Champions League solo perché hai preso Cristiano Ronaldo.

Non funziona così.

Sfortunatamente per noi, il problema reale non sta nel piccolo giornale italiano, bensì nei suoi lettori.

Uno di questi potrebbe facilmente essere Donald Trump, l’attuale presidente degli Stati Uniti, uno degli stati più potenti e inquinanti al mondo.

Riscaldamento Globale: la scelta sbagliata

Notizia di questi giorni è che mr. Trump ha deciso, per la prima volta in oltre 20 anni, di non firmare la dichiarazione del Consiglio Artico, un meeting biennale che vede coinvolti tutti i paesi che si affacciano sul mare Artico, mirato a proteggere e salvaguardare i ghiacci del Polo Nord.

Trump sostiene che il riscaldamento globale non sia una minaccia seria per l’ambiente.

Si, avete capito bene!

Non il vecchietto del bar con una copia di Libero sotto il braccio, ma il presidente degli Stati Uniti in persona.

Nonostante i dati degli scienziati, i movimenti a favore dell’ambiente nati dalla spinta di una ragazzina svedese o il freddo anomalo di questo Maggio, una delle persone più influenti del mondo crede che siano tutte idiozie.

E se ci fosse sotto qualcos’altro?

Secondo quanto riportato da Business Insider Italia, la Cina sta pensando seriamente di aprire una “Polar Silk Road”, una rotta di navigazione nella regione artica, sfruttando proprio lo scioglimento dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale.

Questo dimezzerebbe i tempi di trasporto delle merci rispetto alle rotte tradizionali che passano dai canali di Suez e quello di Panama.

Un’astuta mossa commerciale che non credo tenga conto dell’ambiente.

La domanda che mi faccio è questa:

Il peso che diamo alla cura e alla protezione dell’ambiente è lo stesso che riserviamo agli interessi dell’economia?

Le due cose dovrebbero viaggiare sugli stessi binari o questa differenza è corretta?

Non ho la risposta a queste domande, ma mettendo insieme diverse notizie e unendo i vari puntini lo scenario che si presenta non è certamente dei migliori.

Vorrei concludere questo articolo con una domanda del famoso divulgatore e naturalista britannico David Attenborough, il Piero Angela inglese per intenderci, che si chiede:

Siamo felici nel pensare che i nostri nipoti non potranno mai vedere un elefante tranne che nei libri di immagini?

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Risorse utili per approfondire: 

Il libro del momento:
Interessante documentario sul Clima con L.Dicaprio